di Maurizio Fabbro, LC Brescia teamlife
Certe esperienze vanno vissute per comprenderne il significato e il valore. Qualche giorno può sembrare poca cosa, ma vi assicuriamo che può rappresentare una svolta importante, unpunto da cui ripartire.
Vi raccontiamo di un sogno realizzato con il progetto La Valigia dei Sogni: il sogno di un ragazzino che è inciampato in un problema enorme e con lui tutta la sua famiglia. Con questo service ha trovato il sorriso e, soprattutto la consapevolezza che non è solo in questa sua battaglia. Il nome non ha importanza, il luogo nemmeno: la storia che vi raccontiamo parte da alcune lettere di una mamma che ci ha contattato. Da qui è partita questa piccola grande “cosa”.
Tutto nasce dal desiderio di aggrapparsi a qualche cosa di positivo, qualcosa che “deve” esserci per forza, dopo, perché tutto non può finire così: ci deve essere un domani migliore. La mamma scrive alla Valigia dei Sogni per raccontare il desidero di un domani diverso. “La vita sa essere dura, eppure riserva gocce di speranza, scintille nel buio, come incontri speciali che ridanno respiro. Vi scrivo insieme a mio figlio: a giugno 2024 gli è stato diagnosticato un tumore. Da quel giorno tutto è cambiato nella nostra famiglia. Abbiamo intrapreso un percorso doloroso e difficile, e stiamo ancora combattendo questa battaglia. Dopo l’operazione sono iniziati i giorni delle chemioterapie. Giorni dolorosi perché a quattordici anni ci si affaccia appena alla vita da ragazzi e si vorrebbe essere spensierati; invece è un salto nel buio, questa malattia che vuole prendersi tutto”. "Si cerca di aggrapparsi a qualcosa di bello, alle cose che si vorrebbero fare dopo…" è un inizio significativo, che prosegue con passaggi egualmente significativi, con il pensiero "alle persone che si incontrano in ospedale, con cui si creano legami speciali. Talvolta basta veramente poco: una mattinata insieme e ci si sente amici e compagni di viaggio, perché si attraversa lo stesso percorso di sofferenza. E allora ci si capisce senza tante parole o spiegazioni”.
Quando ci arrivano mail di questo tenore, contattiamo la famiglia per capire come possiamo fornire aiuto in un contesto sconvolto in poche ore da una diagnosi feroce, c he brucia tutte le energie psicofisiche ed economiche: da qui inizia il nostro progetto. Premesso che il sogno deve essere vissuto con la famiglia, si mettono a fattor comune le relazioni personali, le strutture, le conoscenze... ed è bellissimo vedere e sentire come la solidarietà cresce e porte inaspettate si aprono. Perché il bene fa molto meno rumore del male! Così come è bello tornare dalla famiglia per dire si fa, si parte: il sogno non è più tale ma presto sarà una splendida realtà.
"Il viaggio si avvicina... Siamo emozionati, mio figlio non vede l'ora e noi con lui. Siamo anche presi dalla routine che ci fagocita tra scuola e lavoro ma vorremmo proprio vivere con meraviglia questo viaggio e tanta tanta leggerezza! Speriamo, a volte ho paura perché dopo tutti questi mesi difficili, non mi sembra vero che il sogno stia per realizzarsi e allora lo sussurro piano per non lasciarlo andare via. Non vediamo l'ora". "Ho aperto la valigia,dopo mesi. Mesi neri. Racchiusi dentro i vestiti da indossare in ospedale… Quando il mondo ci è crollato addosso, quanto ho desiderato di riempirla per andare altrove! E quell’altrove non arrivava mai…”.
“La valigia è rimasta lì. Mai svuotata, perché sapevo che se l’avessi aperta, sarebbe saltato fuori anche tutto il dolore che ci avevo chiuso dentro. Quel dolore che puoi solo portare con te". Oggi però ho preso coraggio, ho aperto la valigia e sono rimasta stupita di quanto fosse leggera. E dentro non ho trovato la paura, non ci ho visto più le lacrime, ma i sorrisi e la speranza… Eh sì perché se noi oggi possiamo davvero volare è per tutte le mani che si sono fatte carezze, per tutte le persone che - senza neppure conoscerci -ci hanno dato amore e aperto il cuore per noi. E allora oggi che ho aperto la valigia, ho trovato la leggerezza che solo i sogni sanno dare, la gratitudine per tutte le mani che si sono unite per rendere tutto questo possibile".
Questa è La Valigia dei Sogni. Non solo la concretizzazione di un sogno ma un momento di discontinuità, un punto da cui ripartire. Un servizio che ha bisogno di tutti noi per raccogliere i desideri, per contribuire alla loro realizzazione con la rete di conoscenze che solo i Lions possono vantare e per raccogliere il sorriso di un’intera famiglia. Dateci una mano per proseguire questo progetto, vi aspettiamo a braccia aperte.
La valigia dei Sogni si è appena aperta per Salvatore, leggi qui tutta la storia